Facciamo subito una piccola premessa: quasi tutti gli igrometri che si possono trovare in commercio, dopo l’acquisto vanno tarati. I test che si possono effettuare per tarare questo strumento e verificarne la reale bontà dell’apparecchio, sono molti e diversi. In questa guida non te ne indicherò soltanto uno, ma ben tre metodi differenti per testare il tuo nuovo igrometro, i quali coprono un campo molto ampio di valutazione. Il primo metodo, molto semplice e spartano, e` quello che consiste nell’avvolgere il tuo igrometro all’interno di un panno bagnato. Dopo qualche ora il valore presente sul display dovrebbe variare tra il 95% e il 100%.
Il secondo metodo, consiste nell’avvolgere l’igrometro in un straccio bagnato, ma strizzato a dovere, per poi chiuderlo all’interno di un box ermetico o una di quelle bustine di plastica per la conservazione degli alimenti con chiusura lampo. In questo caso dovremo attendere circa 5 o 6 ore e il valore indicato dall’ago (nel caso di igrometro analogico) dovrebbe aggirarsi attorno al 96% 97%. Infine il terzo ed ultimo metodo, quello un po’ più “scientifico”, detto anche a “a sali saturi”. Per effettuare questo test avrai bisogno di una piccola tazzina, tipo quelle da caffè.
Proseguiamo con il test
Questa va riempita per metà di sale da cucina, avendo cura di aggiungere solo un pochino di acqua, avendo la giusta accortezza di non fare sciogliere il sale. A questo punto, dovrai collocare l’igrometro, assieme alla soluzione, all’interno di un contenitore ermetico, sempre di quelli che si utilizzano in cucina, e lasciarlo li per almeno un giorno. Il valore da rilevare in questo caso deve aggirarsi attorno al 75%. La tabella di test e` fissata con il cloruro di sodio al valore di 75,3% e quindi se e` abbastanza preciso non si scosterà di molto da questa cifra. In base al valore che viene fornito dal display, il valore va tarato sui dati indicati.
Per i dispositivi analogici va si deve agire sulla vitina di regolazione, che solitamente e` presente nel lato posteriore dell’igrometro, questa si trova spesso all’interno di un foro o un incavo. Il cacciavite deve essere di tipo di precisione e quindi molto piccolo e sottile, se non e` presente nella tua cassetta degli attrezzi, ti consiglio di acquistarne uno il prima possibile, può essere utile in tantissime occasioni. Ovviamente questo tipo di correzione va eseguita subito dopo aver rimosso l’igrometro dallo straccio, dal box o dalla bustina. La vite va girata molto lentamente, in quanto essa non segue il movimento del cacciavite, ma e` più lenta.
Se non posso tararlo?
Esistono purtroppo però anche igrometri (analogici e digitali), che non possono essere tarati. Nel caso in cui il tuo nuovo igrometro non presenti questa possibilità, allora dovrai segnarti la differenza di indicazione. Facciamo un esempio per capirci meglio. Se sul tuo igrometro viene visualizzata una percentuale del 90%, invece che del 96% o 97%, significa che lo strumento ha uno scarto per difetto del 6% o del 7%. Questo significa che nel momento in cui andrai a rilevare l’umidità del tuo ambiente, e l’igrometro dovesse segnare un valore del 45% (il limite accettabile) avresti in realtà una percentuale del 38-39% di umidità ambientale, un dato invece non accettabile in quanto troppo basso.
Quindi negli igrometri che non hanno la capacita di regolare l’ago, il test serve soltanto a determinare lo scarto di errore dello strumento. Se lo strumento che hai appena acquistato, ti da uno scarto che si aggira attorno al 15-20% potrebbe anche essere difettosa o di scarsissima qualità In questo caso chiedi delucidazioni al venditore oppure procurati uno strumento diverso. Il mio consiglio e` quello di effettuare i vari test più volte, nel caso si leggano sempre valori sballati, per esser certi di essere in possesso di un prodotto non valido.